NUOVO: 5 agenti IA co-creati
Prenota il tuo posto per scoprire come potranno aiutarti a trasformare la tua attività didattica e formativa.
10.10.2025 • 4 minuti
Pensare la formazione non significa aggiungere contenuti uno sopra l’altro, ma collegare teoria, pratica e collaborazione. È questo l’approccio di co-costruzione che coltiviamo ogni giorno in Wooclap.
All’inizio dell’estate ho co-condotto un laboratorio sull’ABC Learning Design insieme a progettisti didattici e responsabili L&D di organizzazioni che utilizzano Wooclap e Wooflash.
A prima vista non sembrava nulla di entusiasmante: schede sul tavolo, griglie da compilare, restituzioni di gruppo in un ufficio parigino durante un’ondata di caldo. Niente di molto glamour. Eppure, è successa la magia: lo scambio è stato così intenso che abbiamo superato di gran lunga il tempo previsto.
In Wooclap utilizziamo da tempo framework come la tassonomia di Bloom per orientare lo sviluppo delle nostre funzionalità e individuare casi d’uso. Ma lavorarci apertamente con i nostri clienti ci ha ricordato una cosa fondamentale: la vera innovazione nasce dalla combinazione di quadri teorici, esperienze reali, obiettivi formativi concreti e intelligenza collettiva.
È così che si creano percorsi di apprendimento equilibrati, concreti e dinamici, supportati — quando serve — dagli strumenti digitali.
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Un framework pedagogico serve prima di tutto ad allineare obiettivi e metodi.
Quando si progetta una formazione, il punto di partenza non dovrebbe essere “quanti contenuti ho?” o “come l’ho sempre fatto?”, bensì: cosa deve imparare, comprendere o saper fare chi partecipa alla formazione?
Un framework come l’ABC Learning Design aiuta a riflettere sulla propria pratica e a tradurre gli obiettivi formativi in attività pertinenti.
La tassonomia di Bloom è stata a lungo un punto di riferimento per formulare obiettivi e posizionarli su una scala cognitiva (dal ricordare al creare). È una base preziosa, ma con dei limiti: è lineare, molto centrata sull’aspetto cognitivo, e dice poco su quali attività concrete permettono di raggiungere quegli obiettivi. In sintesi, Bloom aiuta a definire cosa si vuole ottenere, ma non come lavorarci in pratica.
Ed è qui che l’ABC Learning Design offre un approccio diverso. Propone una cassetta degli attrezzi con sei categorie di attività — acquisizione, discussione, collaborazione, indagine, pratica e produzione —, che si traducono in tipologie di attività concrete.
L’obiettivo non è usare ciascun tipo “in parti uguali”, ma disporre di una mappa chiara per scegliere le modalità più adatte agli obiettivi fissati.
In Wooclap apprezziamo particolarmente che l’ABC Learning Design sia:
Ogni categoria include esempi concreti. E, sebbene sia nato nell’istruzione superiore (presso lo University College London), il framework è abbastanza flessibile da adattarsi anche ai contesti aziendali. Ad esempio, può aiutare a tradurre un obiettivo come “sviluppare competenze manageriali” o “apprendere una procedura tecnica” in una sequenza di attività concrete e coinvolgenti.
Senza questo tipo di riferimenti, anche strumenti digitali con un grande potenziale pedagogico rischiano di essere sottoutilizzati: Wooclap e Wooflash offrono una vasta gamma di casi d’uso, ma senza una riflessione sul design si tende a ripetere sempre gli stessi due o tre formati. Una Nuvola di parole ben utilizzata può essere illuminante, ma se abusata perde rapidamente efficacia. I framework aiutano a scegliere la funzionalità giusta per l’obiettivo giusto, e lo strumento digitale consente poi di metterla in pratica in modo concreto e stimolante.
Un framework mostra davvero il suo valore solo quando incontra la pratica. Lo vediamo ogni giorno. In un corso online con centinaia di partecipanti, un’attività del tipo “Discussione” del framework ABC può diventare un sondaggio anonimo con commenti attivati, che invita le persone a motivare la propria risposta.
In presenza, la stessa attività può trasformarsi in un momento di confronto a coppie, scandito dal Timer di Wooclap, seguito da un Brainstorming per raccogliere le conclusioni — magari facilitato da un Agente IA.
Scopra i nostri Agenti IA per le domande di Brainstorming
Per un’attività del tipo “Pratica”, si può proporre una domanda di Etichettare un’immagine, seguita da un Testo con spazi vuoti sugli stessi concetti per consolidare il vocabolario tecnico. In seguito, chi apprende può tornare sull’argomento in autonomia su Wooflash con una domanda di Associazione, per favorire la memorizzazione a lungo termine.
A breve pubblicheremo una serie di articoli che mostreranno come Wooclap e Wooflash possano integrarsi in ciascuna delle sei categorie dell’ABC Learning Design, e come le loro funzionalità possano essere collegate ai livelli della tassonomia di Bloom.
L’obiettivo: offrire a docenti e team L&D griglie chiare per passare dalle intenzioni alle attività, e dalle attività alle esperienze di apprendimento vissute.
Il laboratorio di giugno mi ha confermato che i framework non sono schemi riservati agli esperti, ma linguaggi condivisitra docenti, formatori e realtà tecnologiche come la nostra.
Lavorando sull’ABC Learning Design con i nostri clienti abbiamo individuato usi concreti… e persino spunti di sviluppo del prodotto. Questa è la vera co-costruzione.
In fondo, i framework chiariscono gli obiettivi e le attività possibili, e gli strumenti digitali li rendono attuabili per pubblici diversi e in contesti più o meno complessi. È in questo dialogo continuo tra struttura e pratica che troviamo nuovi modi per accompagnare l’apprendimento.
E, come sempre, il risultato è migliore se fatto insieme: questo laboratorio è stato co-progettato con Clément Larrivé, Customer Success Manager di Wooclap e progettista didattico che in passato ha introdotto l’approccio ABC Learning Design all’Université Libre de Bruxelles.
Una prova che più si incrociano competenze ed esperienze… più nasce innovazione. 😉
Autore
Arlène Botokro
Responsabile dell’Innovazione Didattica in Wooclap. Con 10 anni di esperienza in pedagogia e apprendimento digitale, da Sciences Po alla consulenza internazionale, mi assicuro che i nostri strumenti siano co-progettati con gli educatori e basati sulla ricerca e sulla pratica didattica reale.
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