NUOVO: 5 agenti IA co-creati
Prenota il tuo posto per scoprire come potranno aiutarti a trasformare la tua attività didattica e formativa.
01.09.2025 • 3 minuti
Questo articolo esplora come, nell’era dell’IA, Wooclap abbia aiutato docenti e formatori a rimettere l’azione del porre domande al centro dell’apprendimento.
Da bambina facevo un sacco di domande. Davvero tante. Quelle che stancano gli adulti e non mi accontentavo mai di un “perché è così”.
Col tempo ho imparato a scegliere il momento adatto… ma il riflesso è rimasto. Ancora oggi continuo a fare domande agli insegnanti, ai formatori e ai responsabili dell’apprendimento con cui lavoro. Non per curiosità fuori luogo, ma per capire come valorizzano i loro corsi facendo domande.
Questo è stato anche il cuore dell’approccio di co-costruzione che ha guidato Wooclap nell’ultimo decennio: aiutare chi insegna a rimettere l’arte della domanda al centro della didattica. Non la domanda che intrappola o punisce, ma quella che coinvolge, stimola la riflessione e attiva l’apprendimento.
Perché insegnare non significa semplicemente trasmettere contenuti: significa dare voglia di farsi domande. E a volte, di rispondervi. Ma con il giusto ritmo. Alcune domande fanno avanzare, alcune risposte addormentano. L’arte sta tutta nell’equilibrio.
Fare buone domande non è affatto scontato. In molti contesti formativi, chi insegna è prima di tutto un esperto del proprio campo: ricercatori, professionisti, praticanti esperti. La loro competenza è indiscutibile. La pedagogia, tuttavia, non si improvvisa. Senza accompagnamento o formazione, è difficile trovare le leve giuste per trasformare il sapere in apprendimento attivo.
Eppure, la domanda giusta, posta al momento giusto e nel modo giusto, può cambiare tutto. Può accendere l’attenzione, stimolare la discussione, collegare concetti. Può anche aiutare a valutare dove si trova un gruppo: cos’ha compreso, cosa resta poco chiaro, cosa va ripreso.
Come sottolinea il neuroscienziato Stanislas Dehaene: il cervello impara quando è sorpreso. Una buona domanda crea un divario tra ciò che pensiamo di sapere e ciò che scopriamo: un leggero squilibrio cognitivo che cattura l’attenzione e innesca l’apprendimento.
Come ha sintetizzato il comitato che gli ha assegnato il Lewis Thomas Prize nel 2025: “Nessuna sorpresa, nessun apprendimento.”
È su questa convinzione che è nata Wooclap. Non per digitalizzare l’insegnamento “solo per cliccare”, ma per offrire un quadro semplice e intuitivo in cui ogni domanda conta e diventa una leva per l’apprendimento attivo. In altre parole, uno strumento che guida, stimola la curiosità e rispetta le pratiche pedagogiche.
Negli ultimi anni, una preoccupazione è emersa molto frequentemente:
“Gli studenti si affidano sempre di più all’IA, talvolta persino per copiare più facilmente… ma stanno davvero imparando?”
Vi invitiamo a scoprire per primi i nostri Agenti IA.
Non perderti nulla. Ricevi aggiornamenti immediati direttamente nella tua casella di posta (una sola email).
L’IA sta effettivamente entrando nell’uso quotidiano, ma raramente all’interno di una visione educativa chiara e strutturata.
I dibattiti sull’IA nell’apprendimento evidenziano un bisogno evidente: dobbiamo formare al pensiero critico, al discernimento e all’arte di porre buone domande. Tanto nell’insegnamento quanto nell’apprendimento. L’IA può riformulare, riassumere, generare – e si tratta veramente di qualcosa di utile. Ma qualcuno deve ancora interrogarla, sia per creare con essa sia per utilizzare ciò che produce.
È proprio qui che emergono i divari. L’IA genera contenuti istantaneamente, ma la velocità non rappresenta per forza pertinenza o valore pedagogico. Un’attività prodotta automaticamente può servire come punto di partenza, ma va raffinata, contestualizzata e umanizzata. In breve: interrogata. E poi usata per interrogare gli studenti… e idealmente, portarli a interrogarsi a loro volta.
Questo è il ragionamento che ci ha spinto a prendere una strada diversa in Wooclap. Invece di automatizzare l’intero processo pedagogico, abbiamo scelto di progettare agenti IA mirati, creati per casi d’uso concreti, co-sviluppati con insegnanti e formatori. Questi agenti sono assistenti didattici IA che supportano i nostri utenti su Wooclap al fine di favorire un apprendimento più efficace e/o facilitare la presa in mano dello strumento:
In dieci anni, Wooclap è cresciuta accanto a insegnanti e formatori di tutto il mondo. Dalla Duke University a Carleton, da Cegos a Vinci Immobilier, la stessa lezione continua a emergere: una buona domanda cambia tutto.
E se l’IA accelera, se le pratiche didattiche evolvono, questa verità rimane:
Una risposta può essere dimenticata. Ma una domanda ben posta continua ad aprire nuovi percorsi.
E questo è solo l’inizio: presto condivideremo molto di più con voi.
Vi invitiamo a scoprire per primi i nostri Agenti IA.
Non perderti nulla. Ricevi aggiornamenti immediati direttamente nella tua casella di posta (una sola email).
Autore
Arlène Botokro
Responsabile dell’Innovazione Didattica in Wooclap. Con 10 anni di esperienza in pedagogia e apprendimento digitale, da Sciences Po alla consulenza internazionale, mi assicuro che i nostri strumenti siano co-progettati con gli educatori e basati sulla ricerca e sulla pratica didattica reale.
Un riassunto mensile degli aggiornamenti dei nostri prodotti e dei nostri ultimi contenuti pubblicati, direttamente nella vostra casella di posta elettronica.